
Per controllare (quasi) tutte le luci dell’auto basta girare attorno al veicolo. Questo sistema purtroppo non può essere utilizzato per le luci dei freni, per le quali serve un assistente che ci comunichi se si accendono tutte e tre quando premiamo il pedale. Lo sapevate che sono tre, vero? Ormai sono poche le auto che non montano la luce del terzo stop in alto, ma sono ancora tante quelle non dotate di una spia di segnalazione del mancato funzionamento della lampada sul cruscotto.
Che cosa fa il povero automobilista se non ha nessuno che lo aiuti a ispezionare le luci dei freni? Può portare l’auto in retromarcia davanti a un muro e controllare se vede la luce rossa. Magari riesce a distinguerle tutte e tre, ma sarà difficile che riconosca le lampade o i LED guasti della luce del terzo stop.
Birre, cucchiai & C.
A qualcuno potrebbe venire in mente di appoggiare un oggetto sul pedale del freno, per poi andare sul retro del veicolo e vedere se le luci funzionano. C’è chi incastra un cucchiaio da cucina tra il sedile e il pedale, mentre altri appoggiano un peso – ad esempio una cassa di birra – sul pedale al posto del piede. A dire il vero, però, non sono sistemi molto pratici, mentre ce n’è uno che funziona decisamente meglio: lo smartphone. Ebbene sì, quello che è diventato l’irrinunciabile compagno delle nostre vite può aiutarci a controllare il funzionamento delle luci dei freni, senza bisogno di app supplementari.
Quando il selfie diventa utile
Come funziona? Si appoggia il telefono su un muro, una sedia o qualsiasi altro punto da cui sia possibile vedere il retro dell’auto. Poi si avvia la registrazione video e si preme il pedale dei freni: lo smartphone filmerà il funzionamento delle luci. Facile, no?
C’è un’altra cosa che si può fare, meno importante per l’ispezione in sé, ma comunque interessante: un video al rallentatore. Se due luci dei freni montano lampade a incandescenza e la terza usa i LED, il video ne mostrerà i diversi tempi di reazione. I LED si accendono immediatamente, le lampade ad incandescenza, invece, impiegano circa 0,25 secondi a raggiungere la massima luminosità.
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