
Abbiamo ripassato in un altro articolo di questa rubrica ciò che il Codice della strada prescrive in fatto di uso delle luci. Ora vorremmo invece riflettere sulle abitudini sbagliate di tanti automobilisti in materia d’illuminazione dei veicoli, per ricordare invece perché le luci vanno usate in un determinato modo e non un altro, al di là della semplice ragione di evitare una multa. Ecco cosa sapere per un uso corretto delle luci auto.
Cominciamo da un aspetto tecnico che influisce moltissimo sulla sicurezza della circolazione. Perché una miriade di auto, non necessariamente vecchie, ha i proiettori male orientati? In cui il fascio di luce è “strabico”, un faro punta in una direzione e l’altro ha un angolo diverso? In queste situazioni è certo l’abbagliamento di chi arriva dalla parte opposta o di chi sta precedendo il veicolo “sguercio”.
Dovrebbe essere noto a tutti che, quando qualcuno è abbagliato, non ci vede. Se non ci vede, potrebbe investire pedoni o mezzi a due ruote che procedono vicino al margine destro della carreggiata; potrebbe anche tamponare qualcuno oppure potrebbe invadere la corsia opposta rischiando un incidente frontale, evento sempre catastrofico. Frontale che potrebbe accadere proprio contro il veicolo che ha i fari illegali, per una sorta di perversa e tragica giustizia.
Ma per quale motivo così tanti proiettori sono malfunzionanti? L’auto esce dalla fabbrica con l’orientamento corretto. Allora? Il problema nasce soprattutto quando si sostituiscono le lampadine ma il lavoro viene eseguito male; anche un leggero spostamento della lampada nella sua sede può causarne il disallineamento; basta pochissimo per modificare l’angolo del fascio luminoso, con i risultati che sappiamo. E’ vero che è una scocciatura (costosa) dover andare dall’elettrauto solo per cambiare una lampadina; però, se consideriamo che mettere le mani nelle auto attuali sta diventando un’impresa anche per le operazioni che una volta erano banali, forse è il caso di pensarci.
Un’altra causa delle luci sfasate è il montaggio, sempre in fai-da-te, di lampade di un tipo non previsto dal costruttore del veicolo. Se si monta una lampadina non adatta, possono verificarsi (e si verificano) problemi elettrici, la corrente erogata non “dialoga” correttamente con la lampadina, perché “crede“ che ce ne sia una diversa. Il problema in questo caso non è l’orientamento del fascio luminoso ma la sua intensità.
Un’altra situazione molto comune di fari troppo “alti” si verifica quando si modifica la regolazione del correttore di assetto fari, quella rotellina solitamente collocata sulla plancia, sotto al volante, generalmente sul lato sinistro. Caso classico: si aumenta la profondità quando si viaggia a pieno carico, operazione corretta; ma poi ci si dimentica di riportare l’assetto alla posizione originale una volta scaricata la vettura.
Passiamo ai fari antinebbia. Per qualche insondabile ragione, troppa gente ha il vizio di usarli anche quando la nebbia non c’è, addirittura quando le condizioni meteo sono perfette (qualcuno lo fa anche di giorno); esiste questa moda nefasta del fendinebbia+luci di posizione+anabbaglianti spenti, quasi impossibile da estirpare. I fendinebbia senza nebbia sono come degli abbaglianti sparati in faccia a chi arriva o a chi si raggiunge, con tutti i problemi già elencati. Questo vale anche per il fanale fendinebbia posteriore, il quale si può confondere con la luce di stop, aggiungendo pericolo al pericolo.
Ci sono poi alcuni, ai quali la patente andrebbe ritirata, che hanno l’abitudine di viaggiare addirittura con tutte le luci spente, fino a quando proprio non è buio pesto, magari illudendosi che la sola presenza dell’illuminazione pubblica a giorno in alcuni centri urbani sia sufficiente. “Ma tanto io ci vedo”, dicono. 1) Credono di vederci, che non è la stessa cosa; 2) Non vengono visti dagli altri, il che porta agli ormai consueti problemi. Fortunatamente la tecnologia ci sta mettendo una pezza, perché le auto più moderne hanno spesso l’accensione automatica delle luci. Ma prima che ciò si estenda alla generalità dei veicoli in circolazione, trascorreranno ancora parecchi anni, in particolare in un paese come l’Italia dove il parco circolante delle auto ha un’età media piuttosto elevata.
Chiudiamo con una situazione che sfugge a molti, di cui non si parla mai, ma che ha la sua importanza. A costo di apparire pedanti, la vogliamo segnalare. Pioggia, fango, polvere, insetti, residui di olio: tutte queste sostanze si depositano sui fari e creano un velo di sporco che assorbe, anche di molto, la luce dei proiettori. Risultato: si circola come sulle auto di tanti anni fa, ciechi o poco più. I fari vanno puliti, bastano pochi secondi. Non farlo equivale ad essere come una persona che soffre di cataratta, con un’ombra permanente davanti agli occhi. Non è una circostanza simpatica.
Commento a questo articolo