
In campo automobilistico Fiat Panda è sinonimo di Italia. Perché da diversi anni questa citycar è l’auto più venduta nel nostro Paese non solo nel mercato del nuovo ma anche dell’usato. Le ragioni del suo successo sono ampiamente note, le stesse che hanno fatto la fortuna di tanti modelli analoghi da quando l’automobile è diventata un oggetto di massa: economica da acquistare e mantenere, dimensioni ideali per il caotico traffico urbano e per i box striminziti che l’edilizia continua imperterrita a costruire, facile da guidare, design indovinato, ragionevolmente confortevole, equipaggiata in modo essenziale ma non spartano.
Non si può definire un utente medio della Panda; ciò è logico, perché essendo venduta in così larghe quantità, significa che tutti la trovano utile: dal neopatentato all’anziano, dall’azienda alla famiglia. Tuttavia, per quanto riguarda l’usato, dobbiamo scartare il settore aziendale, infatti le imprese hanno i maggiori vantaggi fiscali dalle deduzioni dei canoni di leasing o noleggio o dai superammortamenti. L’usato quindi riguarda quasi esclusivamente l’utenza privata. In particolare, persone giovani di contenute disponibilità finanziarie.
Auto di questo tipo hanno sempre una vita che supera ampiamente quella produttiva. Infatti si calcola che l’età media delle Panda scambiate sul mercato dell’usato sia intorno ai 9 anni. Vuol dire che un esemplare resta in circolazione non meno di 12-13 anni, in linea con l’età media del parco circolante italiano delle autovetture, attualmente di 11 anni e 4 mesi. Senza arrivare ai casi estremi della prima generazione (codice progetto 141, prodotta dal 1980 al 2003), di cui circola ancora un numero incredibile di vetture, non in scarsa misura nella versione 4×4, la seconda generazione (progetto 169) continua ad essere rappresentata in cospicua quantità; d’altra parte ne sono stati venduti oltre 2 milioni di esemplari dal 2003 al 2012. Però è sulla prima serie della terza generazione (progetto 319), cioè la produzione fino al 2016, che vogliamo concentrarci, perché dal punto di vista del tuning luci offre interessanti prospettive: larga diffusione, pubblico giovane, impianto d’illuminazione che consente possibilità di personalizzazione moderne.
In alcuni allestimenti superiori della Panda 319 fanno parte dell’equipaggiamento anche le DRL, cioè le luci diurne. Osram propone un upgrade con le lampade LEDriving LG, kit che integra anche le luci di posizione. Lampade di alta qualità, vita utile fino a 5.000 ore di funzionamento, sono garantite 5 anni; potenza nominale 15 watt, forniscono una luce omogenea e sono a basso consumo d’energia. Luce bianca brillante, molto simile a quella solare, data la temperatura colore fino a 6.000 Kelvin. Protezione molto efficace dall’acqua, nessun problema sui lavaggi (classe di protezione IP69K). Omologazione ECE R87, l’installazione va fatta presso un’officina e bisogna aggiornare la carta di circolazione. In alternativa si possono montare le LEDriving PX-5, LED a 5 diodi per un look sempre sofisticato. Potenza 12,5 watt, temperatura colore 5.200 K, 3 anni di garanzia, protezione IP67K.
Tra le lampade compatibili per i proiettori anabbaglianti, sono interessanti le Osram Night Breaker Laser Next Generation, delle alogene di tipo H4. Sono prodotti ad alta performance, luminosità fino al 150% superiore alla media, distanza fino a 150 metri. Disponibili anche le più economiche Night Breaker Silver, +100% nella luminosità e fino a 130 metri di profondità.
Passando ai fendinebbia, le Osram Cool Blue Intense costituiscono un’ottima scelta. Tipo H11, la luminosità è superiore del 20% rispetto alla norma dello standard ECE R112; leggermente sopra la media anche la profondità del fascio. La particolarità delle Cool Blue Intense, come dice il nome, è quell’aspetto tendente al blu, molto piacevole, dovuto ad una temperatura colore di 4200 gradi Kelvin. Tensione 12 volt, potenza 55 watt. Chiudiamo con le luci di stop, che non vanno mai sottovalutate. Qui la necessità è l’affidabilità assoluta. Allora anche la nostra Panda può sostituire quelle di serie con le Osram Ultra Life, tipo P21. La durata è il triplo di quella standard.
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