
Che cosa ci colpisce di un’auto? Per cominciare il design, il colore e le ruote, ma anche l’illuminazione (i fari e le luci posteriori), che diventa sempre più importante. Sia l’impatto sull’estetica che la tecnologia sono notevolmente migliorati, ma esistono diversi elementi che vengono sopravvalutati nell’illuminazione per auto. Eccone cinque:
La temperatura di colore. La luce azzurra fa tendenza da circa 25 anni. Tutto è iniziato con i primi fari allo xeno che, per ragioni fisiche, emettevano una luce molto blu. Sappiamo che la tonalità della luce dipende dalla temperatura di colore, misurata in kelvin (K). Ai fan della luce azzurra si sono sempre contrapposti i sostenitori delle lampade a luce gialla utilizzabili in tutte le condizioni meteo. C’è chi pensa che entrambe le tonalità abbiano effetti miracolosi, mentre, in realtà, le temperature di colore estreme nell’illuminazione per auto non comportano offrono vantaggi particolari. Secondo gli studi scientifici, una temperatura di colore di 3500 K ha effetti benefici minimi sulla vista, perché gli occhi si adattano alla luce azzurra e di altre tonalità senza differenze significative.
L’ottica. I fari con ottica, detti anche sistemi a proiezione, dispongono di funzioni avanzate come gli abbaglianti esenti da abbagliamento, la distribuzione adattiva della luce e le luci di svolta. Senza queste caratteristiche, i fari sono identici ai modelli normali privi di ottica. Se i sistemi a riflessione sono grandi, di solito proiettano più luce sulla strada.
La potenza elettrica. La potenza assorbita da una lampada non dice molto sulla quantità di luce emessa. Una lampada alogena H7 da 55 W, ad esempio, genera più luce di una H4 della stessa potenza, mentre una lampada allo xeno da 35 W vanta una luminosità doppia rispetto alla H7. I moderni fari LED sono ancora più efficienti: alcuni consumano 12-15 W e producono la stessa quantità di luce di una lampada H4, che assorbe il quadruplo di energia.
L’illuminazione di prossimità. Ci sono automobilisti a cui piace avere tanta luce di fronte all’auto; li fa sentire più sicuri quando guidano di notte. Purtroppo, però, una quantità elevata di luce in prossimità significa meno luce altrove, come succede con i fari alogeni, il cui fascio non è molto lungo; al contrario, la luminosità dei sistemi allo xeno consente di “spostare” un po’ di luce immediatamente davanti ai fari. Nei modelli a LED, l’illuminazione di prossimità è compito di LED supplementari. In ogni caso, ricordiamo che questa funzione non è importante, mentre lo è che la luce arrivi il più lontano possibile.
I fendinebbia. Quando si parla di illuminazione per auto, c’è chi giura che i fendinebbia facciano meraviglie. Infatti, essendo posizionati in basso, “attraverserebbero la nebbia”, migliorando significativamente la luminosità. E ancora: la luce gialla sarebbe più indicata in caso di nebbia. In realtà, i fendinebbia emettono solo un po’ di luce riflessa in meno rispetto agli anabbaglianti. Poiché la visibilità non migliora, la maggior parte degli automobilisti usa anche gli anabbaglianti. Al massimo, i fendinebbia illuminano un po’ meglio il lato della strada. Oggi questi fari fungono solo da elementi di design; per alcuni modelli di veicoli, costano quanto le luci di svolta. Meglio acquistare qualcosa di più utile, no?
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